Per gli adolescenti l'obesità rappresenta un fattore di rischio sia per il fegato che per il cuore. È quanto emerge da due studi recenti che si soffermano sui problemi di salute legati ai chili di troppo in adolescenza.
Il primo è una ricerca svedese pubblicata sulla rivista Gut e condotta su un campione di 1 milione e 200 mila ragazzi di 17-19 anni, seguiti per quasi 30 anni. La ricerca ha evidenziato un aumento di rischio di cirrosi epatica e tumore del fegato tra gli adolescenti del 217 per cento. Il rischio di gravi malattie epatiche risultava peggiorato (+328 per cento) se all'obesità si associava anche la comparsa di diabete.
Il secondo studio è stato invece condotto dalla University of Bristol Medical School, nel Regno Unito, e pubblicato sulla rivista Circulation. I ricercatori hanno lavorato sull'analisi di dati relativi a 14mila ragazzi, dai 17 ai 21 anni, arrivando alla conclusione che un indice di massa più elevato causava un aumento della pressione arteriosa sistolica (massima) e diastolica (minima) e l'allargamento del ventricolo sinistro, la camera di pompaggio principale del cuore.
"L'ispessimento delle pareti dei vasi – spiega Kaitlin H.Wade, autrice dello studio - è ampiamente considerato come il primo segno di aterosclerosi, una malattia in cui le placche di grasso si accumulano all'interno delle arterie e portano a malattie cardiache. Tuttavia, i nostri risultati suggeriscono che BMI più elevati causano cambiamenti nella struttura del cuore del giovane che può precedere i cambiamenti veri e propri nei vasi sanguigni".
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