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La pianta del piede o superficie plantare del piede è, nell'uomo in posizione ortostatica, la superficie inferiore del piede. Tale superficie si presenta di forma triangolare, con la base, costituita dall'articolazione delle teste delle ossa metatarsali, rivolta anteriormente e l'apice, costituito dal tallone, rivolto posteriormente. La pianta del piede non poggia completamente sul terreno ma si alza nella volta plantare, superficie concava delimitata da tre archi, detti archi plantari, che costituiscono anche i lati della superficie plantare del piede.


 

Archi plantari

Similmente agli archi architettonici, gli archi plantari hanno la funzione di trasformare le spinte verticali in spinte laterali allo scopo di meglio distribuire il peso corporeo sulla esigua superficie del poligono d'appoggio sia in posizione ortostatica che durante la locomozione. È pertanto possibile individuare in ciascun arco plantare sia i cunei, costituite dalle ossa del tarso e del metatarso, che la chiave di volta, la più apicale delle ossa che compone l'arco e che è caratterizzata dall'inserzione di un muscolo della gamba che la sorregge e impedisce all'arco di crollare. Si distinguono nella pianta del piede tre archi plantari, ciascuno situato in un lato della superficie plantare del piede, che sono detti arco trasverso, arco longitudinale mediale e arco longitudinale laterale.

Arco longitudinale mediale

L'arco longitudinale mediale è composto, da dietro in avanti, dal calcagno, la cui tuberosità poggia a terra e costituisce il vertice posteriore della pianta del piede, l'astragalo, che poggia sul calcagno, il navicolare, che costituisce la chiave di volta dell'arco, il primo osso cuneiforme ed il primo osso metatarsale, la cui testa poggia a terra e costituisce il vertice mediale della pianta del piede. La sua altezza fiosiologica varia da 15 a 18 mm.

I mezzi di sostegno sono distinti fra attivi e passivi; la parte passiva è composta da legamento plantare e fascia plantare. La parte attiva è composta dai muscoli cavitari, di cui i più importanti sono il tibiale anteriore ed il peroneo lungo, a questi si aggiungono il flessore del primo dito, il flessore comune delle dita e l'adduttore del primo dito.

Arco longitudinale laterale

L'arco longitudinale laterale è composto, in postero-anteriore, da calcagno, astragalo, cuboide e quinto metatarsale. Il punto più alto di questo arco è circa 3 – 5 mm.

I mezzi di sostegno possono essere distinti fra passivi e attivi. La parte passiva è composta da legamento plantare e fascia plantare; mentre la componente attiva comprende i muscoli peroneo breve, peroneo lungo e tibiale posteriore.

Arco trasverso

L'arco plantare trasverso va dal primo metatarsale al quinto metatarsale.

In questo caso i mezzi di fissità sono solo attivi, quindi, muscolari, più precisamente i muscoli abduttore del primo dito, peroneo lungo e tibiale posteriore.


 

Volta plantare

La volta plantare, suddivisa in quattro logge dalle membrana interossea dorsale, dalla membrana interossea plantare e dalla aponeurosi plantare, è occupata dai muscoli plantari del piede, dai vasi plantari superficiali e profondi della pianta del piede e dai nervi plantari.

 

Il tallone è l'estremità posteriore del piede ed è costituito dal calcagno, una delle sette ossa del tarso. Su di esso e sul metatarso si scarica il peso del corpo, sia in posizione eretta, sia durante la deambulazione.


 

Struttura

La pianta del piede è coperta da uno strato di tessuto connettivo sottocutaneo che arriva fino a 2 cm di spessore. Questo strato ha la funzione di distribuire le forze di compressione esercitate sul tallone nel movimento, e in particolare durante la fase di appoggio. Questo tessuto ha un sistema di cuscinetti che agiscono da ammortizzatori e stabilizzano la pianta del piede. I cuscinetti sono formati da tessuto fibroso coperto da uno strato di tessuto connettivo duro composto da fibre di collagene e sono saldamente fissati sia all'aponeurosi plantare che alla pelle. La pianta del piede è una delle regioni più vascolarizzate della superficie corporea.

Il tendine di Achille è il tendine muscolare dei tricipiti, la cui fa funzione principale è la flessione plantare, cioè allungare il piede verso il basso. Sono aiutati dal muscolo plantare, il cui lungo tendine è attaccato all'osso del tallone, anche se non è visibile.


 

Funzione

Le forze di compressione applicate al piede sono distribuite lungo cinque raggi, tre mediali (lato dell'alluce) e due laterali (lato del mignolo). I raggi laterali si estendono sull'osso cuboide del tallone e i raggi mediali sulle tre ossa cuneiformi e sull'osso navicolare della caviglia. Poiché l'osso della caviglia è posizionato sopra l'osso del tallone, questi raggi sono adiacenti alle dita dei piedi e si sovrappongono vicino al tallone. Insieme formano gli archi del piede che sono ottimizzati per distribuire le forze di compressione su un terreno irregolare. Il tallone forma il punto di appoggio posteriore che insieme alle dita sopportano il peso dei carichi.


 

Patologia

I talloni screpolati sono un problema di salute comune e possono causare infezioni. Possono essere causati dalla secchezza della pelle del piede, e dall'accumulo di pelle morta.


 

Anatomia comparata

Nei mammiferi a piedi lunghi, sia gli ungulati che quelli dotati di artigli che camminano sulle dita dei piedi (digitigradi), il tallone si trova ben al di sopra del terreno, all'apice dell'articolazione angolare ed è noto come garretto. Nei plantigradi si appoggia al suolo. Negli uccelli, il tallone è l'articolazione rivolta all'indietro che viene spesso scambiata con il ginocchio (il ginocchio reale degli uccelli è nascosto sotto il piumaggio).

 

La cavità poplitea o poplite (detta anche cavo popliteo o fossa poplitea o losanga poplitea) è una regione dell'arto inferiore situata posteriormente al ginocchio, delimitata prossimalmente dalle estremità distali dei muscoli posteriori della coscia, lateralmente dal bicipite femorale e medialmente dal semimembranoso e il semitendinoso. Distalmente il limite della fossa poplitea è delimitata dal capo laterale e mediale del muscolo gastrocnemio. Superficialmente la fossa poplitea è chiusa dalla fascia poplitea che fa seguito alla fascia lata della coscia. Qui si trovano diversi linfonodi poplitei, i vasi poplitei e rami terminali del nervo ischiatico (nervo tibiale e il nervo peroniero comune) immersi in tessuto adiposo. Il piano profondo della regione poplitea è rappresentata dalla faccia poplitea del femore dal muscolo popliteo e dalla superficie posteriore della capsula articolare del ginocchio.


 

Descrizione anatomica

Si trova posteriormente al ginocchio tra la coscia ed il polpaccio. Essendo la sua forma romboidale, vi si descrivono pertanto:

1. Un triangolo superiore, caratterizzato:

  • lateralmente, dal muscolo bicipite femorale;
  • medialmente, dai muscoli semimembranoso e semitendinoso.

2. Un triangolo inferiore, costituito dai capi mediale e laterale del muscolo gastrocnemio (che insieme al muscolo soleo forma il tricipite della sura).

Posteriormente tale cavità è chiusa dalla fascia poplitea, tesa a guisa di ponte tra i muscoli che delimitano la cavità stessa, anteriormente è delimitata, in senso craniocaudale, dal femore, dalla capsula articolare del ginocchio e dal muscolo popliteo.

La cavità ospita (divise in due triangoli femorale e tibiale) nervi, tendini ed arterie:

  • Nervo tibiale
  • Nervo peroneo comune
  • Vena ed arteria poplitea
  • Linfonodi poplitei

 

Patologie correlate

Possono colpire la fossa e i suoi annessi: cisti poplitee (cisti di Baker), aneurismi dell'arteria poplitea, aneurismi della vena poplitea, sindrome da intrappolamento dell'arteria poplitea.

 

Il tricipite della sura è composto da una coppia di muscoli: il gastrocnemio e il soleo. Questa coppia di muscoli è situata al polpaccio, del quale costituisce la maggior parte.


 

Anatomia

È costituito da tre ventri:

  • ventre mediale o gemello mediale, che origina dall'epicondilo e dal condilo mediale del femore, posteriormente;
  • ventre laterale o gemello laterale, che origina dall'epicondilo e dal condilo laterale del femore, posteriormente;
  • ventre anteriore o muscolo soleo, che origina sulla superficie posteriore della testa del perone e sul terzo postero-superiore della diafisi peroneale, sulla linea poplitea della tibia e dall'arcata del soleo.

I tre tendini si uniscono a formare il tendine di Achille, che si inserisce sulla tuberosità del calcagno nella sua porzione posteriore.

I due gemelli nel loro insieme son detti gastrocnemio o più comunemente polpaccio. Entrambi i tendini di origine del gastrocnemio sono separati dal ginocchio tramite una borsa mucosa; la borsa mucosa del capo mediale è in comunicazione, di solito, con la cavità articolare del ginocchio e con una borsa posta fra il capo mediale stesso ed il muscolo semimembranoso. I due capi formano i corrispondenti margini inferiori della fossa poplitea.

Il tricipite è innervato dal nervo tibiale e vascolarizzato dalle arterie gemellari.


 

Azione

Nel suo insieme, il tricipite surale ha il compito di flettere ventralmente il piede. Tuttavia, mentre il soleo assume solo questo ruolo, il gastrocnemio (composto da gemello mediale e laterale) ha anche la funzione di flessore della gamba sulla coscia.

 

I glutei sono un gruppo di tre muscoli che formano le natiche.

Si trovano in posizione posterolaterale rispetto alla pelvi ossea e all'estremità prossimale del femore. I suoi muscoli hanno il compito di abdurre, estendere e ruotare lateralmente il femore rispetto all'osso dell'anca.

Comunica in direzione anteromediale con la cavità pelvica e il perineo, attraverso il grande e il piccolo forame ischiatico.

Inferiormente si continua con la regione posteriore della coscia.


 

Anatomia

I glutei sono formati da tre muscoli: il grande gluteo, il medio gluteo e il piccolo gluteo. Tutti e tre originano dall'osso sacro, dal coccige e dalla cresta iliaca per andarsi a inserire nel femore, più precisamente a livello del grande trocantere.

Hanno una funzione di stabilizzazione della colonna per il mantenimento della posizione eretta e la deambulazione e sono responsabili del movimento di estensione della coscia rispetto al bacino e della sua rotazione verso l'esterno.

Sono innervati dal nervo gluteo superiore, con l'eccezione del grande gluteo che è innervato dal gluteo inferiore.

 

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